Marco Borgianni rivive nelle case-museo dei cittadini di Barberino Tavarnelle
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23 Luglio 2023
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Descrizione
Il Sindaco David Baroncelli: “il nostro omaggio è un punto di partenza che vuole valorizzare i mille volti di Marco: l'artista poliedrico e talentuoso, il cittadino impegnato nel tessuto sociale e culturale, l'amico di comunità che tutti abbiamo amato”
Barberino Tavarnelle, 22 luglio 2023.
Case-museo dei cittadini nel segno di Marco Borgianni. L'arte di Marco Borgianni entra e si diffonde nelle dimore dei cittadini.
Alcuni barberinesi e tavarnellini mostrano all'interno delle loro abitazioni i capolavori, acquistati o ricevuti in dono, che portano la firma dell'artista Marco Borgianni. Ogni opera ripercorre e testimonia una storia che unisce, evoca un ricordo, rappresenta una vicenda che attesta la lunga relazione di amicizia intrapresa dal maestro di Vico d'Elsa, venuto a mancare nel 2022, con la sua comunità. Il lungo percorso artistico di Borgianni, scultore e pittore dal talento eclettico, continua ad unire borghi, palazzi storici, a volteggiare di collina in collina nel segno della cultura aperta, inclusiva, carica di amore e umanità per l’altro. E le case dei tantissimi amici, degli estimatori di un intero paese si arricchiscono di dipinti, sculture, disegni, bozzetti per rafforzare questo legame.
Luca Rapi mostra fiero le sculture che ritraggono le figure femminili morbide e tondeggianti alle quali Marco era profondamente legato e tra i dipinti spicca un quadro che ruba il tenero sorriso della figlia Martina. Pierluigi e Carla Cencetti sorridono di fronte all’opera che, realizzata nei primi anni 2000, adorna il salotto con un soggetto femminile che incanta per le forme e il movimento del corpo. Paola Capperucci ha preferito arredare il suo studio con una tela maestosa che raffigura un paesaggio naturalistico dai colori vivaci, appartenente al ciclo de Le Oasi, così come Nicasio e Giuseppa Scorsone indicano orgogliosi la tela che riproduce un paesaggio lacustre, mentre Giuliano Mori, innamorato della visione poetica del pittore, esibisce un’opera che raffigura un’ampia distesa di girasoli posizionata sopra un antico comò. Alessandro e Daniela Macini tengono stretti in mano una piccola scultura in ceramica, segno del loro grande affetto condiviso per l’amico di sempre Marco Borgianni. E Jean-Jacques e Annick Ghelfi, svizzeri di origine italiana, nel loro casolare di campagna con vista su Tignano rendono omaggio allo scultore e al pittore con varie opere che appartengono al ciclo Dei ed Eroi, ispirate ai grandi geni della Toscana Botticelli, Michelangelo e Leonardo e alcune monumentali sculture in bronzo posizionate nel giardino di casa. Ballerine che danzano sull’erba e donne sospese tra cielo e terra che parlano alla luna. “Uno sguardo rivolto all’orizzonte che non smette di sognare, coltiva la vita – dicono Jean-Jacques e Annick – e soprattutto non dimentica l’amore per le proprie radici, questo era per noi Marco Borgianni”.
E’ possibile fino a domani, domenica 23 luglio (ultimo giorno), visitare la doppia mostra “Marco Borgianni.
Diario di un viaggio”, la prima retrospettiva dedicata all’artista che il Comune di Barberino Tavarnelle e la Banca Cambiano 1884 S.p.A. hanno promosso e sostenuto nelle sedi espositive di San Donato in Poggio e Barberino Val d’Elsa.
Oltre sessanta le opere, tra dipinti, sculture in legno, in bronzo, incisioni, bozzetti, molte delle quali inedite, che si lasciano ammirare da qualche mese a Palazzo Malaspina, cuore del borgo medievale di San Donato in Poggio e a Palazzo dei Pellegrini, fulcro turistico-culturale del Castello di Barberino Val d’Elsa.
Il progetto culturale, curato dalla famiglia, il figlio Lorenzo Borgianni, la moglie Donella Carusi e la nuora Alessandra Bicchi, ripercorre le tappe salienti del cammino costellato di successi del maestro, uno dei primi ad aver introdotto negli anni 70 l’arte contemporanea in Toscana con la rassegna che ebbe vita ventennale nel borgo natio, Vico d’Elsa. Era “Vico Arte”, occasione di scambio, confronto e arricchimento culturale e artistico in cui si sono espressi i maggiori artisti dell’epoca come Guttuso, Treccani, Maccari, Murer e Zancanaro.
“Il maestro di Vico d'Elsa ha lasciato un segno indelebile in chiunque abbia avuto il privilegio e l'onore di averlo conosciuto – dichiara il Sindaco David Baroncelli - il nostro omaggio è un punto di partenza che vuole valorizzare i mille volti di Marco: l'artista poliedrico e talentuoso, il cittadino impegnato nel tessuto sociale e culturale, l'amico di comunità che tutti abbiamo amato, apprezzato e di cui conserviamo un ricordo profondo”. “Il vuoto che avvertiamo – conclude il primo cittadino - lo colmiamo con i nostri sentimenti più forti verso un uomo che ha saputo fare dell'arte uno strumento di socialità e vicinanza intima e autentica tra le persone”.
Ufficio Stampa associato del Chianti Fiorentino