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Barberino Tavarnelle e i comuni della Toscana con meno di 15mila abitanti esclusi dai fondi del PNRR

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Descrizione breve
L’ammIl Comune chiede alla neopresidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni che si attivi per reperire fondi ulteriori da stanziare
Data:

22 Ottobre 2022

Tempo di lettura:

2 minuti

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Barberino Tavarnelle, 22 ottobre 2022. Tutti esclusi dai fondi per la rigenerazione urbana. Il Comune di Barberino Tavarnelle, come gli altri enti locali della Toscana con meno di 15.000 abitanti, non beneficeranno delle risorse ministeriali del PNRR. È quanto è emerso dalla graduatoria del 2022, appena pubblicata sul sito del Ministero dell'Interno, dove si rileva che i contributi pari a circa 300 milioni di euro complessivi sono stati ripartiti esclusivamente tra i comuni del Sud escludendo intere regioni come la Toscana, il Veneto, la Lombardia, l'Emilia Romagna. La notizia manda su tutte le furie il Sindaco David Baroncelli che si dice sconcertato e alza la voce contro una scelta che definisce “iniqua e discriminatoria”.

La responsabilità? Secondo il primo cittadino l'errore sta nel criterio utilizzato per la distribuzione dei fondi, ovvero l'indice di vulnerabilità sociale e materiale. “Tanto per fare un esempio l'Ivsm dell'isola di Capri è più alto di quello calcolato per Barberino Tavarnelle - spiega - traducendo il linguaggio amministrativo si ritiene che il contesto di marginalità sociale presente nell'isola partenopea sia superiore a quello del nostro comune e debba essere affrontato con un trattamento economico privilegiato”. “Cos’altro posso dire se non denunciare la natura iniqua di questo meccanismo - lamenta - che riconosce situazioni di emarginazione e degrado soltanto al Sud escludendo dalle risorse e dai finanziamenti per progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione sociale tutti gli altri comuni come il nostro e quello di San Gimignano”. “Con il Sindaco Marrucci - continua - abbiamo lavorato per mesi e investito risorse per la progettazione di interventi di qualità, purtroppo invano”.

“L'indice di vulnerabilità non è uno strumento adeguato ai fini della distribuzione territoriale delle risorse e non risponde alla realtà dei nostri bisogni - insiste - perché penalizza tutti quei comuni virtuosi che hanno elaborato progetti di rigenerazione urbana di qualità”. “Aver lasciato all'asciutto tali enti significa incrementare situazioni di disparità - conclude - ritengo che il governo debba intervenire con urgenza nella revisione dei criteri dei bandi e delle modalità di assegnazione delle risorse, chiedo alla neopresidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni che si attivi per il reperimento di fondi ulteriori da stanziare in favore di tutti quei progetti che meritano di essere realizzati perché la questione della rigenerazione urbana è una necessità che interessa tutti i comuni italiani e non soltanto quelli del sud, non vogliamo perdere questa sfida ma cogliere le occasioni per migliorare il nostro paese”.

Ultimo aggiornamento:

24/10/2022, 13:45